In the Morning

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{Ambrosia Lilianne Moncreef;
CAT_IMG Posted on 16/1/2010, 15:47





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Uscendo da casa, notavo che Londra aveva uno strano effetto su di me.
Non sapevo esattamente cosa e questo m'innervosiva.
Chiusi la porta del mio appartamento e girai la chiave.
Non sapevo esattamente cosa mi spingeva ad uscire di casa a quell'ora, erano ancora le sette e mezza del mattino... sapevo solo che non riuscivo più a stare dentro casa, dovevo prendere aria.
Ero a Londra da una settimana circa e ancora non mi era stato detto con esattezza chi avrei dovuto proteggere.
Tutto quello che sapevo era che era uno (o una) degli studenti di un liceo di Londra. Ancora non c'erano altri particolari.
Scesi le scale del condominio velocemente.
Uscii fuori all'aria aperta e respirai forte, assaporando l'aria fresca del mattino londinese...
già a quell'ora le strade principali erano piene di vita, le persone che andavano a lavorare presto uscivano di casa proprio a quell'orario. Percorsi Notting Hill con le mani nelle tasche del mio giubino di pelle. Ero vestita esattamente come la sera precedente: non avevo dormito, ero rimasta tutta la notte a leggere e a pensare.
Perchè era dovuta finire in quel modo?
Perchè ho fallito questa volta?
Elair era riuscita a portare via anche il mio ultimo protetto, Ron.
Sapevo che lo stava tentando per rubargli l'anima e le stavo alle calcagna. Ci eravamo scontrate un paio di volte, avevamo combattuto... ma lei era stata più astuta di me. Era riuscita a comparire nei suoi sogni con chissà quale diavoleria delle sue!
Se solo fossi stata più attenta!
Camminavo rapida, seguendo le persone davanti a me. Mantenere un ritmo veloce mi avrebbe aiutato a scaricare la tensione.
Il sole del primo mattino rendeva le case a schiera tutte identiche di Notting Hill perlescenti, come se potessero riflettere la luce del sole. Dalle caffetterie proveniva odore di caffè e biscotti. Mi fermai al primo incrocio, il semaforo dei pedoni era rosso. In quel punto non c'era molta gente, riuscivo a vedere solo automobili e qualche bus rosso in lontananza.
Sospirai e osservai il mio respiro condenzarsi in una piccola nuvola di vapore...
Accadde in una frazione di secondo.
Un soffio di vento, dei passi e il mio ciondolo al collo brillò.
Qualcuno d'importante stava arrivando. Ancora non si vedeva in lontananza.
Sentivo un aura avvicinarsi rapida.
Mi girai nella sua direzione. La aspettai.
 
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FaithLehane
CAT_IMG Posted on 16/1/2010, 15:59




*Brrrrr, che freddo* pensai tra me e me, mentre con passo veloce mi dirigevo al semaforo in fondo alla via.
Era presto, molto presto, saranno state le sette e mezza o al massimo le otto, ma ero attiva e pimpante come se fossero state le tre del pomeriggio.
O come durante una delle mie tante serate in locali e discoteche.
"attiva eccome, in quel caso.." Penso tra me e me con un sorriso sul volto.
Indossavo i miei soliti jeans di colore scuro, neri, degli stivali di pelle con circa 5 centimetri di tacco, una camicia rossa scollata sul petto, e una giacca di pelle abbottonata per metà.
Niente sciarpa, dopotutto mi dovevo pur far ammirare, no?
Ero in cerca di lavoro. Non era il primo giorno che avrei passato in giro per la città a cercarne uno, dovevo farci l'abitudine.
Del resto era un ottimo modo per distrarsi, per vivere al massimo proprio come piaceva a me.
E da quando avevo eliminato mia sorella dalla mia vita (anzi, dalla vita di tutti quanti, per essere precisi) era ancora più facile godersela.
Due ragazzi passano nella direzione contraria alla mia. Si dicono qualcosa guardandomi e mentre ci incrociamo mi squadrano, uno dei due con un sorriso particolarmente malizioso.
Sorrido tra me e me. Mi piace essere al centro dell'attenzione, lo adoro.
E si, riesco a essere sexy pure alle sette del mattino.
Arrivo al semaforo.
Non appena mi fermo, la luce diventa verde.
Attraverso la strada, sperando tra me e me che i due ragazzi mi stiano seguendo.

 
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{Ambrosia Lilianne Moncreef;
CAT_IMG Posted on 17/1/2010, 16:47




Stava camminando da destra nella mia direzione, adesso potevo vederla.
Una ragazza camminava a passo deciso verso di me.
Era più bassa di me di circa una ventina di centimetri. Era vestita in maniera troppo succinta per essere le sette e mezza del mattino: giubottino di pelle nera slacciato, camicia rossa sbottonata davanti, pantaloni neri e stivali di pelle nera. camminava con una certa spigliatezza nello sguardo e anche se era lontana da me una cinquantina di metri, riuscivo chiaramente a vedere un sorrisetto sulle sue labbra. La osservai attentamente, mentre aspettavo potevo vedere chiaramente la sua aura attorno a lei. Riuscivo ad avvertirla come se fosse lontana da me solo alcuni centimetri. Era opaca. La ragazza aveva fatto qualcosa di molto brutto nella sua vita.
Strinsi gli occhi automaticamente, chiedendomi come mai mi era stato ordinato tramite il ciondolo di aspettare un'Aura Opaca. Il ciondolo, come in risposta ai miei dubbi, prese a lampeggiare senza sosta. Lo nascosi sotto il colletto della giacca.
Era meglio eseguire senza chiedere oltre.
La ragazza era quasi vicino a me e a quanto pare non era sola.
Due ragazzi la stavano seguendo e stavano parlando animatamente tra di loro indicandola. L'Aura Opaca mi passò davanti non degnandomi nemmeno di uno sguardo, e andò via.
I due continuavano a seguirla.
Non mi fidavo di quei due, quindi decisi di seguirli anch'io.
Non sapevo perchè, ma l'intuito mi diceva di fare così.


SPOILER (click to view)
mi dispiace per il ritardo, ma ieri ho avuto un problemino!^^''
 
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FaithLehane
CAT_IMG Posted on 17/1/2010, 17:28




Ho attraversato la strada e ora continuo il mio cammino.
Sto percorrendo un lungo viale alberato, ci sono pochissime persone in giro oltre a me.
Dove sono finite tutte quelle che attraversavano la strada? mi chiesi, senza stare a pensarci troppo.
Svoltai l'angolo, a destra, e continuai a passo spedito.. Mi ero studiata la mappa della città, il giorno prima, e credevo di sapere dove andare, i posti giusti dove con la mia grinta e il mio insolito fascino sarei riuscita sicuramente a trovare lavoro.
*Ma.. e se avessi sbagliato strada? Dovrebbe esserci tanta gente da queste parti, nonostante siano le otto del mattino.." pensai, e il pensiero si tradusse in uno sguardo corrucciato.
Non avevo fatto caso, alle voci dietro di me.
Due voci maschili, per la precisione.
Mi voltai per un secondo, fingendo di guardare la strada, ma li vidi.
I due ragazzi del semaforo.Si parlavano, ma per capire cosa si stessero dicendo avrei dovuto rallentare il passo.
Sentii uno dei due affrettare il passo nella mia direzione. Poco dopo una mano forte mi afferra il braccio destro.
Mi girai.
-Ehi bellezza hai perso la strada?- disse il ragazzo, mentre anche l'altro ci raggiungeva. Aveva due occhi scuri, neri come la pece.
Non provai paura, anche se capii che non dovevano avere ottime intenzioni.
Voglia di provocare, ecco, quella la provai.
Mi avvicinai a un palmo di mano dal viso del ragazzo.
-Che cosa te lo fa pensare?..- gli risposi con una luce maliziosa negli occhi.
In quel momento l'altro ragazzo si spostò e con entrambe le mani mi immobilizzò le braccia. Con uno strattone mi liberai.
 
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{Ambrosia Lilianne Moncreef;
CAT_IMG Posted on 17/1/2010, 22:22




Mentre li seguivo esitante vidi che lei si stava andando a imbucare in una stradina non proprio sicura... una di quelle stradine che ni notte è molto meglio evitare, benchè sembrasse una strada accogliente con tutti quegli alberi. Con sguardo accigliato continuai a pedinarli con una strana senzazione e il ciondolo che continuava a lampeggiare velocemente.
A un certo punto la ragazza si voltò e si accorse di essere pedinata.
Io, ovviamente, ero molto silenziosa quando si trattava di seguire qualcuno.
Non si era accorta di me e questo era un bene.
Uno dei due ragazzi cominciò ad importunarla, la strattonò, le disse qualcosa... se si era persa.
Lei non fece assolutamente una piega e rispose in malomodo.
L'altro ragazzo per tutta risposta le bloccò le braccia. Lei con uno strattone riuscì a liberarsi ma ecco che il ragazzo che aveva parlato le saltò letteralmente addosso scaraventandola a terra...
Oh questi umani, già di primo mattino pensavano a macchiarsi d'infamia.
Era il momento di intervenire.
I due avevano un aura molto sporca, di sicuro avevano già combinato una cosa del genere, e lo capii dal modo così naturale con cui avevano aggredito.
Mi avvicinai ai due che stavano cercando di fare stare ferma la poveretta e mi schiarii la voce.
Uno dei due, non riconobbi bene quale dei due, si voltò verso di me e sorrise.
Forse pensava di aver trovato un'altra vittima per aumentare il divertimento.
Ehi Joe, guarda c'e n'è una a testa!
Joe mi guardò e sorrise.
Perfetto Alex, io ormai mi tengo questa
disse mentre cercava di tenera la ragazza a terra.
Alex si avvicinò veloce con una strana luce negli occhi.
Sospirai.
Che tristezza che mi fate, davvero, con voi c'è da perdere le speranze. gli dissi.
Alex non mi diede retta e provò a mettermi le mani addosso, ma non ci riuscì perchè lo toccai prima io...
Gli sfiorai appena le palpebre degli occhi e lui cadde a terra svenuto. Non gli avevo fatto niente di pericoloso, non l'avevo ucciso. Lo avevo solo abbagliato.
Joe, che nel frattempo pareva davvero divertirsi, poveretto, si voltò quando sentì un tonfo, convinto che mi avesse messo a terra come lui aveva fatto con la ragazza mora... e invece restò impietrito nel vedere che non era così.


 
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FaithLehane
CAT_IMG Posted on 17/1/2010, 23:05




Il ragazzo mi riafferra con violenza, e mi scaraventa a terra.
Dolore lancinante alla gamba destra, buio per qualche millisecondoi.
Cerca di bloccarmi con entrambe le braccia ma riesco a tirargli una gomitata nello stomaco; nei suoi occhi un misto tra sorpresa e eccitazione, l'altro si sta avvicinando, quando ad un tratto si ferma e si volta.
Una ragazza sta venendo verso di noi.
Quello che successe nei secondi successivi non lo seppi spiegare.
Le dita di lei toccarono le palpebre del ragazzo, che cadde a terra.
-Ma che diavolo..- dissi, guardando la scena. L'altro era ancora per terra accanto a me ma la sua stretta si stava affievolendo, distratto com'era dalla scena. Il suo sguardo era impietrito.
Non c'era tempo da perdere.
Mi sollevai velocemente, lui stava per fare lo stesso ma mi chinai, stringendogli la mano attorno alla gola con tutta la forza che avevo.
Ringraziai me stessa per aver usato una borsa a tracolla. Mentre lo tenevo fermo a terra infilai la mano libera nella borsa e ne estrassi un coltello. Non uno qualsiasi, ma questo solo io potevo saperlo.
Non mi separavo mai da quell'oggetto, mai, sin da quando non lo avevo usato per.. ma questo non importava in quel momento. Era semplicemente l'oggetto della mia liberazione.
Lanciai un'occhiata alla ragazza, che stava ferma e osservava la scena.
-Ti ringrazio per l'aiuto, ma ora posso finire da sola..- le dissi, la voce affannata che pian piano si calmava.
Il ragazzo a terra mi fissava, se anche avesse voluto, non avrebbe potuto usare la forza per ribaltare la posizione. Leggevo solo paura ora nei suoi occhi. Il suo sguardo andava da me alla ragazza in piedi, da una all'altra, da una all'altra.
Afferrai il coltello e lo avvicinai alla sua gola, chinandomi accanto a lui.
-Si, posso finire da sola..- continuai, appoggiando la lama del coltello alla gola dell'uomo.
 
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{Ambrosia Lilianne Moncreef;
CAT_IMG Posted on 17/1/2010, 23:26




La situazione si era ribaltata molto in fretta e stava degenerando.
La ragazza era riuscita a mettere fuori gioco Joe e stava si di lui con le mani sul collo. Poi aveva estratto un coltello e glielo aveva puntato dritto in gola, dicendo che adesso poteva anche gestire da sola la situazione.

Oh, per amor del cielo... non fare stupidate.
sospirai movendo leggermente la mano destra. Il coltello nella mano della ragazza cominciò a riscaldarsi fino a quando per lei fu impossibile tenerlo, dato che era ormai incandescente. La lama era ormai arancione fuoco e cadde rumorosamente.
Con le mani in tasca mi avvicinai alla ragazza e a Joe. A lui feci esattamente la stessa cosa che avevo fatto al mio aggressore. E con lei che avrei dovuto fare? Mi guardava con uno strano sguardo negli occhi. L'avevo spaventata?
Mi guardai a terra e raccolsi la lama che nel frattempo era tornata fredda come prima e la porsi dalla parte del manico verso la ragazza.

Stai bene?
le chiesi senza nessuna espressione.
 
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FaithLehane
CAT_IMG Posted on 18/1/2010, 09:58




Già nei miei occhi vedevo le macchie di sangue del ragazzo su quel coltello che tanto amavo. Non era un coltello qualsiasi, aveva la lama ricurva, assomigliava quasi a un grosso disegno tribale.
Lo strinsi forte, e quando sentii il calore sulla mano aumentare, pensai fosse soltelto la stretta che lo provocava.
Ma il calore aumentava sempre di piu.
Guardai il coltello e ne rimasi stupita: la lama era di color arancione ora, incandescente. Gettai a terra il coltello e, tenendo il piede sullo sterno del ragazzo con tutta la forza che avevo, mi voltai verso la ragazza, corrucciata.
Lei mi guarda, raccoglie il coltello e me lo porge. La guardo per un istante, senza espressione.
Se sto bene, mi chiede. Afferro con decisione il coltello quasi strappandoglielo di mano.
-Si benissimo.. Se tu non intervenissi ora, andrebbe ancora meglio..- le risposi, fredda.
Era ben più alta di me, la ragazza, molto magra e con delle lentiggini sul volto.
Riposi il coltello nella borsa.
-Questa feccia..- continuai, indicando con un cenno del capo l'uomo a terra - non merita di essere al mondo..-
Mi voltai verso il tipo.
-Peccato sai, eri anche carino.. ma gli stupratori non mi piacciono- gli dissi, ridendo.
 
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{Ambrosia Lilianne Moncreef;
CAT_IMG Posted on 23/1/2010, 18:13




Cosa potevo aspettarmi da un'Aura Opaca?
Giudizi.
Oh, aveva ucciso, lo sapevo.
Lo avevo capito da come aveva stretto il coltello contro il collo di Joe. Per lei era un gesto naturale, semplice. Non pensava alle conseguenze, al fatto che se le avessi lasciato fare ciò che bramava di fare, avrebbe fatto una cosa che non stava a lei fare. Giudicare se quell'uomo meritava o no di vivere.
Ovviamente no, non spettava a lei. Ma lo aveva già fatto e lo avrebbe fatto altre volte.
Mi avvicinai a lei, senza una sola espressione in volto.

Non spetta a te giudicare se quest'uomo merita o no di essere al modo.
Nè al tuo coltello.


Era abbstanza scontrosa, non c'era che dire.
Si era arrabbiata perchè le avevo salvato la vita e non le avevo lasciato sgozzare Joe.

Comunque, è inutile che cerchi di parlargli, è svenuto così come il suo compare laggiù.

Mentre parlavo alzai la testa verso il cielo.
Avrebbe dovuto già essere li. Lo vidi dopo neanche due secondi sfrecciare veloce tra i palazzi circostanti. Zoe, la nostra messaggera.
Era una piccola pettirosso femmina, ovviamente una creatura sovrannaturale che fungeva da tramite tra gli angeli che come me stavano sulla terra. Alzai un braccio e lei si posò con grazia muovendo a scatti il suo piccolo collo purpureo.
Guardò curiosa me, i due a terra, la ragazza e ripartì lesta.
Guardai la brunetta aspettando una risposta.
Avrei potuto benissimo andarmene e piantarla così senza dire niente, ma dubitavo fortemente che mi avrebbe lasciata andare senza dire o fare nulla e smaterializzarmi di fronte a lei non era il caso. Aveva sicuramente visto molte cose senza senso.






 
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FaithLehane
CAT_IMG Posted on 24/1/2010, 11:26




-Ma tu chi diavolo sei?- le risposi, tagliando la fine della sua frase. -e tu chi saresti invece per impedirmi di fare ciò che voglio?- continuai, avvicinandomi di un passo verso di lei e guardandola fermamente negli occhi.
Sono attirata da un movimento sopra di me: un pettirosso che planando si appoggia sulle dita della ragazza, come se niente fosse.
Poi vola via.
Senza curarmi più di tanto di questo dettaglio, torno a fissare la ragazza.
-Sei un pò incosciente, ragazzina.. al posto tuo, se sapessi fare cose strane come quelle che ti ho visto fare prima, me le terrei per me..-
 
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{Ambrosia Lilianne Moncreef;
CAT_IMG Posted on 24/1/2010, 18:22






Oh, ti prego, non offendermi attribuendomi epiteti che non sono affatto adatti alla mia natura...

Ovviamente mi riferivo a quel "chi diavolo sei", espressione che mi faceva sempre un certo senso quando un umano me la scagliava contro, scioccato dalle mie azioni così poco umane... scioccato come lo era questa ragazzina qui. Oddio, tanto ragazzina non era, sembrava avere un 23-24 anni... se non sbagliavo.
Come prevedibile la sua reazione alle mie parole fu dura, in effetti io per lei non ero nessuno per dirle cosa fare o cosa non fare... ma purtroppo per lei, quello era il mio compito qui oltre a quello di proteggere anime. E stavo esclusivamente svolgendo le mie mansioni da Angelo della Luce. Anche se non sapevo ancora se questa Aura Opaca mi era stata indicata per essere protetta da me.

Per quanto riguarda il chi sono io per dirti ciò che devo o non devo fare, beh... diciamo che sono una che può farlo, dato che ti ho aiutato a salvarti. Se fossero rimasti in due non so che fine avresti fatto.

Faci un passo in direzione del mio assalitore, e lo osservai. Poteva sembrare deceduto, ma riuscivo a vedere il suo torace muoversi impercettibilmente.

Invece, per quanto riguarda la mia imprudenza nell'avere disarmato questi due davanti a te in quel modo, non importa. Posso farlo se ciò serve a qualcosa, ma ad essere sinceri credo sia fatica sprecata con un Aura Opaca come te. Non mi preoccupo di averlo fatto davanti a te... noi non ci nascondiamo, non avrebbe senso.

La guardavo con un per niente celato disinteresse, non per chi fosse lei, non m'importava che fosse un'assassina ribelle, non pentita e che avrebbe commesso altri omicidi con così tanta leggerezza. Lo avrei fatto comunue, era in difficoltà, avrebbe potuto essere uccisa. Quel giorno ero più ombrosa del solito, tutto qui.
Inclinai la testa di lato, calma.
Dovevo aspettare, non avevo fretta.
Sarebbero arrivati prima o poi, dipendeva da quanto Zoe ci avrebbe messo, ma di solito era abbastanza veloce.
Mi avvicinai a una delle panchine vicino a uno di quegli alberi che contornavano la strada e mi sedetti sempre con le mani in tasca. Presi a guardare l'asfalto della strada.
La strada non era larghissima, non sembrava neanche di stare a Londra.
Era buia, cupa, per niente frequentata. Un sobborgo in pieno centro città.


SPOILER (click to view)
Spero ti stia piacendo ruolare con me e mi scuso per non aver risposto più velocemente, ma sto studiando..^^''


 
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FaithLehane
CAT_IMG Posted on 25/1/2010, 21:00




"un'aura opaca? Questa ragazzina non ci sta molto con la testa.." pensai tra me e me, guardandola con diffidenza.
-Noi.. Noi chi?- commentai, guardandola accigliata.
La ragazza si siede, con le mani nelle tasche, su una panchina.
Rimango in piedi qualche secondo, osservandola, lei e quell'aria di mistero che non capivo quanto fosse costruita e quanto no.
Rumore di tacchi sull'asfalto, mi avvicino a lei e mi ci siedo accanto, schiena in avanti, gomiti sulle ginocchia, mani intrecciate.
-Io non capisco molto di te..-continuai.-ma non mi interessa farlo, e non ne ho intenzione..-dissi, senza rivolgerle lo sguardo.
Pausa di silenzio.
Ad un tratto vidi delle macchie di sangue materializzarsi sulle mie dita. Sangue denso, rappreso. Staccai le mani e portai i palmi di fronte ai miei occhi. Si condensava sempre di più, una goccia cade per terra.
Strinsi forte gli occhi, scossi la testa. Quando li riaprii non c'era più nulla.
 
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{Ambrosia Lilianne Moncreef;
CAT_IMG Posted on 25/1/2010, 21:48




Infatti. Fatica sprecata. Come ho detto.

E' seduta vicino a me adesso, gomiti sulle ginocchia mani in avanti.
A un tratto pera aver visto un fantasma. Si guarda le mani come se avessero qualcosa che non va, come se avesse visto qualcosa di strano.
Le esamina sgranando gli occhi.
Vidi anch'io. Osservai con la coda dell'occhio, facendo finta di non aver visto nulla.
IL sangue che aveva versato in passato tormentarle i pensieri in quel modo.
E' così per tutte le Aure Opache. Il sangue di innocenti sparso ingiustamente chiama sempre.
Non va via. Rimane indelebile sulle mani dell'assassino.
Se mia sorella non fosse morta anche lei nell'incendio che ha ucciso me, James i nostri genitori e tutte quelle persone, se fosse rimasta viva, il sangue versato avrebbe continuato a rivelarsi sempre e continuamente ma inaspettatamente. Ma lei era diventata demone e il sangue non è un tormento per lei. E' un pò ciò che gli antichi greci pensavano accadesse con le Erinni.
Loro esistono, sì, ma non erano loro a tormentare gli assassini, no. Quella è una cosa che non è imputabile a dei demoni, perchè è questo che sono le Erinni, dei demoni che non fanno altro che prendere le anime degli assassini. I tormenti riservati ai killer ancora vivi sono inflitti dalla natura stessa.
Dalla loro stessa anima, che per quanto malvagia e perversa, ha ancora una scintilla di volontà propria per ribellarsi. Allucinazoni.

Sospirai e guardai verso l'alto.
Il sole si era alzato, potevano essere le otto e mezza, nove meno un quarto al massimo.
Meglio indagare su di lei; sentivo che l'avrei rivista di nuovo.

Che hai fatto per avere un' Aura Opaca? E non fare finta di capirmi, sai cosa intendo per Aura Opaca, no?


L'aria vibrava. Erano vicini, a qualche isolato da dove eravamo.

 
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FaithLehane
CAT_IMG Posted on 25/1/2010, 21:54




Li sentii i suoi pensieri.
Li sento, li sento, li sento.
Come per nascondere i miei pensieri agli occhi della ragazza, strofinai le mani tra loro e incrociai le braccia, irrequieta.
-Non so di cosa tu stia parlando.- le risposi, guardando fissa davanti a me, mentre il battito del mio cuore rallentava.
-Tu mi sa che non hai esattamente tutte le rotelle fuori posto, ragazza..-continuai. Mi alzai dalla panchina, camminai lentamente davanti a lei, fino ad aggirarla e a finire dietro la panchina, le mani appoggiate al legno ai lati delle spalle della ragazza. Mi chinai, le mie labbra a poca distanza dai suoi capelli.
-Io farei attenzione, al posto tuo, piccola..- sussurrai, sorridendo. Mi risollevai.

 
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{Ambrosia Lilianne Moncreef;
CAT_IMG Posted on 25/1/2010, 22:16




Mi misi a ridere.
Dio mi perdoni, ma il suo voler aggirare ciò che le avevo chiesto con una pseudo minaccia pronunciata in modo suadente, manco fosse stata creata per un film, mi fece ridere di gusto. Non era un prenderla in giro, davvero. Fu un'impulso imprvviso, tirai la testa all'indietro e risi.
Forse lo feci perchè si stava arrampicando sugli specchi in quel modo? Questa sua aura da femme fatale che usava come una maschera era... bah non so, mi fece ridere.
Mi alzai di scatto veloce e la guardai in faccia.

Il ragazzina te lo concedo, alla fine dimostro solo sedici anni.

Sorrisi divertita.

Ma credimi, mentalmente sono più sana di te, in questo momento.
Evitare di rispondere in questo modo non semplifica la questione; e la questione é: quanto ancora sangue vuoi? Perchè sai, non ti lascerà mai in pace tornerà.... e il sangue chiama sangue, e finirà per farti annegare.

Tirai fuori le mani dalle tasche e le sfregai fra di loro. Faceva freddissimo anche per essere gennaio...

A proposito... come ti chiami?

le chiesi tirando fuori dalla tasca della giacca un paio di guanti. Cominciai a infilarli aspettando una sua risposta, che comunque non ero sicura avrebbe facilmente dato o no.
Ma parlare con una ragazza senza sapere neanche come si chiama è sgradevole, no?

 
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20 replies since 16/1/2010, 15:47   438 views
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