| Sono qui, sul famoso Tower Bridge di Londra. è una costruzione molto molto maestosa, che mi ha sempre affascinata. Sono le ultime ore del giorno, la luce del pomeriggio lascia gradualmente il posto alle tenebre. E il cielo diventa bluastro, sempre più intenso. Con le mani infossate nella giacca di pelle nera, fisso l'orizzonte. A tratti mi guardo intorno, le figure dei grattacieli si stagliano contro la notte incombente. Così decisi, i tratti sono così netti e sicuri. Adoro quest'ora della giornata.
Lei mi guarda con gli occhi sgranati, di un castano nocciola tendente al verde. Scorgo qualche goccia di sudore sulla sua fronte, tra una ciocca scomposta e l'altra. è per terra, appoggiata su un gomito, ed io son chinata su di lei, la tengo bloccata a terra con una mano sul suo sterno. -Faith, che diavolo stai facendo? Lasciami andare, okay? Parliamone.- mi dice, concitatamente. -Non c'è nulla di cui parlare- le rispondo, seria. La sento divincolarsi sotto il mio peso, ma non c'è nulla da fare, e lei lo sa. Entrambe sappiamo. Punto di non ritorno. Nell'altra mano stringo il coltello. Il mio caro, affezionato coltello ricurvo. La lama brilla, mi sembra sempre che brilli. La porto davanti al suo viso, facendola danzare a pochi millimetri dalla sua pelle.
Era inevitabile ripensarci. Pensiero fisso, costante. Non spiacevole però. Guardo sotto di me, l'acqua scorre con forza e vigore.
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